lunedì 23 maggio 2011

La superbia-parte quarta


La superbia secondo la dottrina evangelica pentecostale
La superbia sociale.

Vi è dunque l'orgoglio sociale che si manifesta nell'arroganza di classe, di razza e di casta. Uno statista di fama mondiale ha detto che il piccolo atomo ci ha resi tutti di una medesima misura. Dio non fa tra gli uomini la distinzione che gli uomini fanno tra di loro.
Sono pochi oggi coloro che realmente credono in una super razza. tale idea è anti biblica, anti scritturale e anti cristiana.

Quante persone sono piene di orgoglio sociale? E' interessante notare, che nei grandi congressi internazionali mentre gli ambasciatori ed i governanti di grandi nazioni risplendono di ori e vistosi paramenti, quelli delle piccole nazioni si distinguono per il loro modesto abbigliamento. Una zebra è più vistosa di un cavallo da tiro, ma l'umile cavallo è amato maggiormente perché ci è più utile.

Si, la Bibbia insegna che la superbia è peccato. Qualsiasi tipo di superbia costituisce una pietra d'inciampo per l'ingresso nel regno di Dio. Il peccato più grande che terrà lontano uomini e donne dal regno di Dio è la superbia. E' senz'altro il peccato che Dio condanni di più.
Qual'è rimedio dunque? Esiste una soluzione? Umiliarsi al cospetto di Dio. Venite alla croce di Cristo e " abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato in Cristo Gesù" (Filippesi 2.5).

Nessuno giungerà al Regno dei Cieli con il suo orgoglio, nessuno potrà accostarsi a Dio conservando un cuore pieno di superbia ed essere ricevuto da Lui. Solo quando umilmente si riconoscerà il proprio peccato e si riconoscerà Cristo Gesù come l'Agnello di Dio che ha tolto il peccato dal mondo, morendo sulla croce, si potrà avere accesso al cospetto di Dio.

mercoledì 18 maggio 2011

La superbia-parte terza

La superbia secondo la dottrina evangelica pentecostale
La superbia materiale.

Nella superbia materiale, al posto di Dio, sul trono viene innalzato l'io. Le cose secondarie acquistano un ruolo di primaria importanza, e la vita perde il suo equilibrio.
L'individuo comincia allora a concentrarsi su quello che ha piuttosto che su quello che egli è agli occhi di Dio, e l'anima comincia a inaridirsi. La superbia dei beni materiali tende a rendere l'uomo avido.

La brama per il denaro può servire a plasmare il carattere più della sete per l'alcol. Le parole del Salmo 62.10 ci mettono in guardia: " Non confidate nell'oppressione, e non mettete vane speranze nella rapina; se le ricchezze abbondano non vi mettete il cuore".
La Bibbia ci mette ancora in guardia con le parole di 1 Timoteo 6.9, dove è detto: " ma quelli che vogliono arricchire cadono in tentazione, in laccio, e in molte insensate e funeste concupiscenze che affondano gli uomini nella distruzione e nella perdizione".

Tutto quello che possediamo viene da Dio. La capacità di accumulare ricchezze viene da Dio. Il tempo che ci è concesso per godere le cose materiali viene da Dio. Su cosa si fonda dunque questo ingiustificato orgoglio umano per i beni? In Giacomo 1.17 si insegna che " ogni donazione buona e ogni dono perfetto vengono dall'alto...". Non possediamo assolutamente nulla che non abbiate ricevuto da Dio. Egli ci ha dato la forza per lavorare, una mente per pensare. Tutto questo è un dono di Dio.

martedì 10 maggio 2011

La superbia- parte seconda


La superbia secondo la dottrina evangelica pentecostale
La superbia intellettuale.

Un'altra forma di superbia è quella intellettuale. A coloro che sono presi in questo laccio spirituale, la Bibbia dice: "La conoscenza gonfia, ma la carità edifica. Se uno si pensa di conoscere qualcosa egli non conosce ancora come si deve conoscere" I Corinzi 8.1,2.

Questa specie di orgoglio si manifesta nell'arroganza verso gli illetterati, gli analfabeti e gli oppressi. Esso dimentica che le nostre capacità mentali ci sono state donate da Dio, e che la conoscenza alla quale giungiamo è in gran parte opera di altri. Su cosa si fonda dunque l'arroganza intellettuale? Paolo l'apostolo dice: Non abbiate l'animo alle cose alte, ma lasciatevi attirare dalle umili, Romani 12.16.

Il filosofo Platone intratteneva alcuni amici in una stanza nella quale si trovava un divano riccamente ornato. Uno dei suoi amici entrò, sudicio come d'abitudine, e, salitovi sopra con i piedi, disse: Calpesto l'orgoglio di Platone!
Con tono mansueto questi rispose: Ma con più grande orgoglio, amico mio!

La superbia intellettuale è troppo spesso nemico di Dio perché dà, a chi la possiede, fiducia in sé stessi piuttosto che in Dio.
I superbi intellettuali amano mettere Dio in una provetta da laboratorio e sé non vi riescono, allora non possono accettarlo. Non amano appoggiarsi a Lui in piena fiducia. Il fatto che la fede sia qualcosa che trascenda l'istruzione, la conoscenza e perfino la ragione, e che accetti ciò che non può apparire nemmeno logico alla mente, riesce loro incomprensibile. Ma avere la conoscenza senza fede significa servirsi soltanto di metà della propria mente.

Il salmista esclamava : Il timore dell'Eterno è il principio di ogni sapienza Salmo 111.10.
La vera religione, contrariamente alla concezione di alcuni, accresce l'intelletto piuttosto che allontanare da esso. Paolo, che era anch'egli un'intellettuale, diceva: Siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente Romani 12.2. L'orgoglio intellettuale che si lascia andare alla intolleranza, al bigottismo ed al compiacimento di sé stessi è in odio a Dio. Egli lo detesta e in Proverbi 26.12 dice: Hai tu visto un'uomo che si crede savio? C'è più da sperare da uno stolto che da lui!