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mercoledì 9 marzo 2011

Cristianesimo

CRISTIANESIMO

Le origini del cristianesimo vanno individuate nella predicazione e negli atti di Gesu, che agli occhi dei suoi seguaci e dei suoi discepoli, rappresentò la realizzazione delle aspettative messianiche presenti nella tradizione del pensiero e degli scritti sacri della civiltà ebraica, che però, più in generale e in conformità all'istanza nazionalistica, sperava anche in una liberazione degli Ebrei dalla dominazione romana.

Diffusione e localizzazione geografica:

Quella cristiana è la prima comunità religiosa nel mondo in termini sia di numero di seguaci (circa un miliardo e mezzo, ovvero il 32% della popolazione mondiale), sia di diffusione geografica (il cristianesimo è diffuso in 225 paesi in tutte le parti del mondo).

Contesto storico

La predicazione di Gesù si inquadra in un periodo di profonda crisi spirituale, preludio di quella politica ed economica: il tradizionale paganesimo greco non sembrava più in grado di soddisfare l'ansia di significato di fronte al mistero della vita e della morte, come appare dal diffondersi di culti mistici, come quelli dionisiaci, orfici ed eleusini in Grecia, quelli di Adone in Siria, quelli di Cibele in Asia minore, quelli di Mitra in Persia, quelli di Osiride in Egitto. Le dottrine escatologiche di questi culti venivano illustrate attraverso riti iniziatori: l'esoterismo garantiva dal controllo statale cui erano sottoposte le religioni tradizionali e, d'altra parte, non v'era preclusione di razza, casta o nazione per accedere alle sette. La diffusione del mitraismo fu di proporzioni tali che fu superata solo da quella della Buona Novella. Particolarmente importante nella propagazione di questi culti fu il ruolo dei militari asiatici, chiamati a difendere le frontiere del Danubio, del Reno, del Vallo di adriano.
L'assenza di scritti ebraici e greci sull'argomento rendono complessa una valida indagine storico-critica. Quelli posteriori all'epoca delle origini, corrispondente agli anni successivi al 30, ne riferiscono in maniera imprecisa o dispregiativa. Ciò che conosciamo del suo fondatore, Gesù, detto "il Cristo", della sua vita, dei suoi detti e dei suoi insegnamenti proviene quasi esclusivamente dai vangeli e dalle lettere del Nuovo Testamento.

Le radici ebraiche del cristianesimo

Il cristianesimo è profondamente radicato nella religione degli Ebrei. Il gruppo nascente di seguaci continuò a sentirsi nell'alveo dell'ebraismo. A Gerusalemme, i credenti cristiani, come raccontano i primi capitoli del libro degli Atti degli Apostoli, si radunavano nel portico del Tempio. Le stesse missioni dell'apostolo Paolo nelle varie città dell'Asia minore e della Grecia avevano come primo obiettivo le riunioni nella sinagoga locale.
La coscienza di essere diversi maturò lentamente nel nuovo gruppo e si evidenziò solo nel corso del primo decennio di vita del movimento, in concomitanza con la persecuzione a Gerusalemme e la fondazione della nuova comunità di Antiochia di Siria. Fu, probabilmente, proprio la violenta reazione farisaica e sacerdotale che spinse i credenti cristiani a dare inizio a comunità proprie e distinte. Notevole al riguardo è un testo dello Šemônê ‘esre, che introduceva la celebrazione sinagogale e che proviene da un frammento della Genizah del Cairo, conservando chiara menzione dei cristiani (o "nazareni") nella dodicesima benedizione:

« Che per gli apostati non vi sia speranza; sradica prontamente ai nostri giorni il dominio dell’usurpazione, e periscano in un istante i Cristiani (nôserîm) e gli eretici (minim): siano cancellati dal libro della vita e non siano iscritti con i giusti. Benedetto sei tu, Signore, che schiacci gli arroganti. »


Gli ebrei convertiti non si autodefinivano cristiani: ciò è testimoniato dagli Atti degli Apostoli, da cui si desume che il termine "cristiani" venne coniato solo qualche decennio dopo i fatti di Gesù e probabilmente in senso dispregiativo.

Dottrina 

In quanto fede religiosa il Cristianesimo ha i suoi contenuti (dottrina). Questi, secondo la tradizione, si basano sulle rivelazioni di Dio al popolo di Israele (tradizione comune anche alla religione ebraica), sulla predicazione del Vangelo con la dottrina di salvezza di Gesù di Nazareth detto Il Cristo ("unto", "consacrato" da Dio).
Questa tradizione è rispecchiata nella Bibbia (Antico Testamento e Nuovo Testamento), considerato un testo ispirato da Dio, e quindi un testo sacro.
Importante anche l'elaborazione teologica e cristologica, dei secoli successivi, presente nella letteratura cristiana delle differenti sottocorrenti religiose e nei Padri della Chiesa, la quale utilizza, in nuove sintesi, anche alcuni termini e concetti propri della teologia greco-romana precristiana.

Suddivisioni

Le chiese cristiane possono essere classificate in diversi modi. Una suddivisione abbastanza semplice è quella che distingue le chiese occidentali da quelle orientali.
  • Le Chiese occidentali sono quelle derivate dalla Chiesa latina, la cui autorità si estendeva originariamente da Roma sulla parte occidentale dell'Impero Romano. Oltre alla chiesa cattolica romana, di questo gruppo fanno parte tutte le chiese protestanti (termine che si riferisce al rapporto conflittuale di queste chiese con il cattolicesimo, ed in particolare con il papato) che da essa si sono staccate nel XVI secolo con il movimento della Riforma (luterani, calvinisti). Appartengono al numero delle chiese latine anche le chiese anglicane, che rappresentano una "via media" tra cattolicesimo romano e protestantesimo. Vi sono anche gruppi che hanno origini diverse come ad esempio i valdesi, i quali, tuttavia, sono attualmente inquadrabili nell'ambito delle chiese protestanti.
  • Ad oriente abbiamo invece le chiese ortodosse, emanazioni delle chiese di lingua greca nate originariamente nel territorio dell'Impero Romano d'Oriente. A differenza di quanto accadde in Occidente, per quanto la chiesa greca assumesse rilevanza particolare, essa non fu mai in grado di imporre la propria supremazia sulle chiese "sorelle", che rimasero autocefale. Allo stesso modo, anche le chiese fondate da missionari ortodossi (specialmente fra le popolazioni slave) si resero rapidamente autonome dalle rispettive chiese-madri, considerandosi allo stesso loro livello. Fra queste la più importante è indubbiamente la Chiesa ortodossa russa.
Da notare che le chiese ortodosse, da una parte, e quella cattolica dall'altra, sono tra loro scismatiche; la chiesa cattolica non considera le chiese ortodosse eretiche, a differenza di quanto avviene per esempio per le chiese protestanti, mentre la chiese ortodosse, sebbene non vi sia stata in merito alcuna esplicita proclamazione conciliare, sospettano di eresia la chiesa cattolica, soprattutto in relazione alla dottrina del Filioque.
  • Infine, fra le chiese orientali vanno annoverate le cosiddette chiese orientali antiche, derivate dalle dispute sul monofisismo e il nestorianesimo, teologicamente differenti dalle chiese ortodosse vere e proprie (entrambe nacquero durante le controversie cristologiche del V e VI secolo).
  • Sono sorti anche altri culti di origine cristiana, i quali o vogliono differenziarsi dai primi qui menzionati, oppure affermano di avere una linea storica separata. I più estesi fra questi sono i testimoni di Geova mormoni, che, anche se ritenute derivazioni del protestantesimo anglosassone, sono fortemente caratterizzate sia dalle figure individuali dei primi fondatori del XIX secolo, sia dalle convinzioni interne che le portano a ritenersi chiese od organizzazioni completamente esclusive dal punto di vista dottrinale ed organizzativo. I mormoni hanno inoltre libri aggiuntivi forniti dal loro fondatore, dove le dottrine cristiane vengono ampliate e ridiscusse in modo completamente univoco ed originale. Sia mormoni che testimoni di Geova non sono riconosciuti come cristiani dalle altre chiese. ed i
  • Vi sono, infine, una serie di culti cristiani ormai estinti. E' il caso, in particolare, delle numerosissime eresie, variamente represse, che interessarono la cristianità nella sua storia: fra le altre, è possibile citare il Cristianesimo ariano (che ebbe una grande importanza storica all'epoca delle invasioni barbariche) e l'eresia degli albigesi (o catari).