venerdì 18 marzo 2011

MANIPOLAZIONI GENETICHE

Cristianesimo
Opposizione fermissima dei cattolici alla clonazione umana e, nella maggior parte dei casi, alle sperimentazioni genetiche, come l'utilizzo di cellule staminali embrionali, e alla fecondazione eterologa (ossia, con ovuli o spermatozoi di donatore). La Chiesa ortodossa ritiene la clonazione un attacco all'immagine di Dio di qui si è portatori. La confessione protestante ha una posizione di apertura verso donazione e cibi transgenici. L'importante è che sia garantita la sicurezza per l'uomo degli esperimenti esegui

Ebraismo
Le posizioni dei rabbini al riguardo sono ancora molto varie e discordanti. Comanda la "Torah": «Dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra». In base a questi versetti c'è chi ritiene che le manipolazioni genetiche siano lecite in assoluto. Altri che lo siano solo in casi ben specifici. Altri ancora che non lo siano per nulla. Non esiste quindi un magistero definito al riguardo.

Islamismo
Le biotecnologie sono tendenzialmente lecite. Non lo sono più quando i loro risultati vengono usati per scopi di vilipendio della dignità umana e quando portano a occasioni che potrebbero provocare danni o perdite a se stessi e agli altri. Manca ancora, negli Stati islamici, una legislazione ben definita. 

Induismo
L'induismo non ha espresso un giudizio unanime nei confronti della donazione e delle biotecnologie. In linea generale sembra però dimostrarsi favorevole, purché ogni ricerca sia sostenuta da principi etici morali e spirituali, fondamentali per uno sviluppo del benessere dell'uomo.

Buddismo
Nessuna indicazione unanime riguardo alle tecnologie genetiche; la legge buddista dell'"eterno mutare" viene spesso interpretata a favore delle
sperimentazioni nel campo dell'ingegneria genetica, per il fatto che non esistono sistemi di valutazione fissi nel tempo. Su casi specifici, altri pongono dei veti

Riguardo alle manipolazioni gentiche gli evangelici pentecostali, sembrano, non prendere una posizione ben precisa.
"Lasciamo libertà di scelta! Sono faccende intime".
"Va bene che oggi non c’è più pudore e tutti raccontano tutto, ma queste cose uno se le deve vedere solo con la propria coscienza”
Diceva cosi Francesco Toppi che fù presidente storico delle Assemblee di Dio in Italia(A.D.I).
Questo riserbo potrebbe celare un’antipatia per ogni bioetica lontana da una lettura estremamente rigorosa delle Scritture, ma in effetti i pentecostali una posizione chiara sembra che non la vogliano mostrare.

lunedì 14 marzo 2011

DIVORZIO

CRISTIANESIMO
La Chiesa cattolica non ammette il divorzio. I risposati fino a pochi anni fa considerati pubblici peccatori, non sono però 'anime fuori dalla Chiesa". Tuttavia a loro la comunione è concessa solo se si impegnano ad astenersi dai rapporti sessuali. Per i protestanti il divorzio è un dramma esclusivamente personale che non riguarda la comunità. Il matrimonio tra divorziati è quindi tollerato. La Chiesa ortodossa accetta il divorzio e autorizza le seconde nozze.

EBRAISMO
L'ebraismo riconosce il divorzio senza nessuna restrizione. Per contrarre un secondo matrimonio con rito religioso è necessario però chiedere l'autorizzazione al partner dal quale ci si è precedentemente separati. Il divorzio religioso deve comunque essere accordato dal tribunale ebraico e il secondo matrimonio è permesso solo dopo che siano trascorsi almeno 90 giorni dalla sentenza.

ISLAMISMO
Il Corano prevede la rottura del contratto di matrimonio, ma, nonostante ciò, il divorzio è biasimato dall'intera comunità (non a caso la procedura di separazione è lunghissima). E' previsto come rimedio alla sopravvenuta impossibilità di
realizzare i fini del matrimonio: amore e comprensione tra i coniugi e clima familiare armonioso per la crescita dei figli. La poligamia è consentita (nella pratica è rara).

INDUISMO
Il divorzio non è contemplato dalla tradizione induista, ma l'India moderna ne riconosce la possibilità. Si tratta di una possibilità teorica, perché ostacolata
dalla legislazione: alle donne che hanno divorziato è proibito risposarsi, il che toglie loro ogni possibilità di riconoscimento nella vita sociale.

BUDDISMO
Le regole matrimoniali del buddismo sono molto semplici e si basano sul buon senso reciproco. I testi sacri sanciscono la fedeltà nei confronti del coniuge. Il divorzio è riconosciuto solo per gravi casi di disaccordo. Non c'è comunque un magistero definito e unitario al riguardo.

La posizione degli evangelici pentecostali riguardo al divorzio, cosi come ogni loro dottrina e credo e rivolta esclusivamente a quello che nella Bibbia, Gesu', ha lasciato detto:
“Ed io vi dico che chiunque manda via sua moglie, quando non sia per cagion di fornicazione, e ne sposa un'altra, commette adulterio”.
Ed ancora:
“E de' Farisei s'accostarono a lui tentandolo, e dicendo: È egli lecito di mandar via, per qualunque ragione, la propria moglie? Ed egli, rispondendo, disse loro: Non avete voi letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina, e disse: Perciò l'uomo lascerà il padre e la madre e s'unirà con la sua moglie e i due saranno una sola carne?

Talché non sono più due, ma una sola carne; quello dunque che Iddio ha congiunto, l'uomo non lo separi. Essi gli dissero: Perché dunque comandò Mosè di darle un atto di divorzio e mandarla via? Gesù disse loro:
Fu per la durezza dei vostri cuori che Mosè vi permise di mandar via le vostre mogli; ma da principio non era così. Ed io vi dico che chiunque manda via sua moglie, quando non sia per cagion di fornicazione, e ne sposa un'altra, commette adulterio. I discepoli gli dissero: Se tale è il caso dell'uomo rispetto alla donna, non conviene di prender moglie.

Ma egli rispose loro: Non tutti son capaci di praticare questa parola, ma quelli soltanto ai quali è dato. Poiché vi son degli eunuchi, i quali son nati così dal seno della madre; vi son degli eunuchi, i quali sono stati fatti tali dagli uomini, e vi son degli eunuchi, i quali si son fatti eunuchi da sé a cagion del regno de' cieli. Chi è in grado di farlo lo faccia.” (Matteo 19:3-12).

Quindi, per riassumere, all'uomo non è lecito mandare via la propria moglie se essa si ammala gravemente, se ella non riesce a cucinare delle vivande esattamente come piacciono al marito, o se il suo corpo riceve l'amputazione di un membro, o se perde un occhio o i capelli, o se si comporta in maniera irrispettosa verso il marito o se il marito, dopo averla sposata, l'ha trovata sterile e non può dargli dei figli, o se ha trovato una donna più bella di lei, perché mandarla via per una di queste ragioni significa farla essere adultera.

Ma gli è lecito mandarla via solo nel caso ella commetta adulterio; in questo caso egli mandandola via non la fa essere adultera perchè ella già lo è. Ma badate che secondo la dottrina pentecostale, avere il diritto di mandare via la propria moglie quando questa ha commesso adulterio, non significa avere il diritto di risposarsi con un'altra donna, dopo averla mandata via.
Stando dunque così le cose, sia l'uomo che la donna non hanno il diritto di risposarsi neppure se uno dei due commette adulterio, e fino a che l'altro è ancora in vita rimangono per la legge legati e se uno dei due si risposa commette adulteri.

Secondo gli spiritualisti Dio ha punito l'umanità facendogli fare l'esperienza nella carne(il materiale), e ha separato, ciò che era l'essere spirituale completo e divino, in maschio e femmina.
Lo scopo ultimo è quello di unire nella materia il maschio e la femmina per fare una cosa sola dei due corpi spirituali. Il compito dell'essere umano,secondo gli spiritualisti, è cercare la metà mancante del proprio spirito e unirli insieme facendo un cammino di rinascita dalla carne, dai suoi desideri, dai suoi sentimenti impuri, dalle tentazioni di tutti i vizi (della materia)e unire i due spiriti maschio e femmina, per essere una sol cosa davanti a Dio e essere a sua immagine e somiglianza.

Per questo finchè non si è trovato la propria parte mancante, lo spiritualismo accetta il cambiamento di coppia, non lo trova illecito o peccaminoso(dannoso per il proprio carma) solo se tutto è finalizzato a cercare l'anima gemella per unire le due parti spirituali, senza provare sentimenti lussuriosi o voluttuosi ma solo l'AMORE può unire due anime.
Lo spiritualista può fare coppia anche senza consumare unioni carnali se è sua convinzione che davanti a Dio sono anime gemelle.( lo spiritualista si identifica più come anima. L'individuo lo ritiene transitorio e parte del ciclo delle vite nella carne).

giovedì 10 marzo 2011

Esoterismo

ESOTERISMO


Esoterismo è un termine generale per indicare le dottrine di carattere segreto i cui insegnamenti sono riservati agli adepti, ai quali è affidata la possibilità della rivelazione della verità occulta, del significato nascosto
Etimologia e senso comune del termine Questo termine deriva dal greco esoterikos (interno, dentro) e storicamente si riferisce ai sacri misteri presenti in tutti i paganesimi e nel cattolicesimo. In Grecia esistevano i misteri eleusini, orfici e dionisiaci. Nell'impero romano si diffusero pure quelli di Mitra e Iside.


Vi era il segreto e un gergo allegorico per nascondere le dottrine e preservarle dalla profanazione insieme coi riti collegati. Il centro dei misteri era l'iniziazione ovvero la liberazione dal corpo visto come prigione dell'anima. Infatti le religioni misteriche, come lo gnosticismo che ne fu una specie di infiltrazione nel cristianesimo, la cabala nell'ebraismo e il sufismo nell'Islam, credevano alla dottrina dell'ensomatosi e della preesistenza celeste dello spirito. Questo spirito considerato divino discendeva nel corpo e attraverso varie vite si purificava dal male fino a far ritorno alla patria celeste ed essere reintegrato tra gli dei. Il buddhismo ancor oggi parla della discesa dei devas sul monte Meru e della loro progressiva materializzazione.


Queste dottrine insegnavano che c'è una "scintilla divina" nell'uomo e che l'uomo è temporalmente limitato mentre la particella luminosa trascende il tempo. È la non-consapevolezza che conserva quella scintilla nello stato illusorio umano mentre è la consapevolezza che la libera facendola divenire perfettamente cosciente. La resurrezione era parte del mito dei misteri per cui vi era la morte allo stato umano e la nascita allo stato divino. Tutto questo veniva rappresentato con la morte del dio o del semidio e la sua resurrezione. Tra i mitraici si credeva che si dovessero vincere le potenze astrali per uscire dai loro lacci demiurgici e ascendere allo stato perfetto. I cabalisti lo chiamano Palazzo di Giustizia intendendo con "giustizia" l' equilibrio oltre le opposizioni. Il platonismo, il pitagorismo, il neoplatonismo sono tutte correnti misteriche. E nell'induismo sono presenti i misteri. Ma questo accade in svariati popoli.


Nel linguaggio filosofico, il termine "esoterico" caratterizza l'insegnamento riservato dagli antichi filosofi greci, specialmente da Pitagora e Aristotele ai soli discepoli, in contrapposizione ad exoterico, con il significato di "esterno", destinato cioè ai profani, ovvero a quanti non erano iniziati alla comprensione del linguaggio degli adepti. Exoteriche erano definite le lezioni della scuola peripatetica di più facile ascolto, da cui l'attributo passò poi alle opere aristoteliche destinate al grosso pubblico.


DEFINIZIONI NON SCIENTIFICHE:
Ogni autore di letteratura esoterica è detentore di una propria definizione del termine "esoterismo" (termine di coniazione piuttosto recente, dato che appare per la prima volta in una lingua moderna, il francese, nel 1828). Ognuno di essi indentifica l'esoterismo con una nozione particolare, dilatandone o restringendone il campo semantico a seconda delle proprie esigenze.
Per Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), fondatrice della Società Teosofica (1875), l'esoterismo è una "Dottrina Segreta", una sintesi di tutte le filosofie, di tutte le religioni, capace di svelare gli arcani dell'Universo e dell'Assoluto.


Per Rudolf Steiner (1862-1925), fondatore dell'antroposofia, l'esoterismo è una "scienza spirituale", un'investigazione dei mondi soprasensibili attraverso le facoltà della chiaroveggenza.
Per René Guénon (1886-1951) l'esoterismo è innanzitutto la "Tradizione Primordiale", ossia una dottrina metafisica universale la cui trasmissione si effettua soprattutto attraverso il linguaggio dei simboli. Secondo Guénon il contenuto di tale dottrina metafisica è reperibile, sebbene in forma alterata, nelle varie tradizioni religiose della storia, e più precisamente nel loro versante "esoterico" (la cabala per l'ebraismo, il taoismo per la religione cinese, il sufismo per l'Islam).


Per Omraam Mikhaël Aïvanhov (1900-1986) lo scopo dell'esoterismo o scienza iniziatica è quello di insegnarci a trasformare i nostri desideri inferiori e di entrare in comunicazione con il mondo divino per perfezionarci e aiutare tutta l’umanità. Secondo Aïvanhov, certe scienze quali l'alchimia, la magia, l'astrologia e la Cabala sono di difficile approccio e per capirle bene è consigliabile iniziare a studiarle nell'uomo, nelle sue attività quotidiane. Nel cibo troviamo l'alchimia, nella respirazione l'astrologia, nella parola e nel gesto la magia e nel pensiero la Cabala. Lo studio dell'esoterismo, precisa questo autore, non può essere separato dalla vita quotidiana.


L'esoterismo occidentale e la ricerca accademica È a partire dal secondo dopoguerra che gli storici delle religioni iniziano a prendere in esame i diversi ambiti della tradizione esoterica occidentale, fino ad allora ignorata dalla ricerca accademica.
Vengono così forniti contributi scientifici di rilievo, grazie ai quali si inizia ad apprezzare l'importanza quantitativa e qualitativa del corpus esoterico occidentale. Tra i maggiori artefici di questa svolta si devono menzionare Mircea Eliade per l'alchimia e lo sciamanesimo (Le Chamanisme et les techniques archaïques de l'extase, Paris, 1950; Forgerons et alchimistes, 1956), Gershom Scholem per la cabala ebraica (Major Trends in Jewish Mysticism, 1941), François Secret per la cabala cristiana (Les Kabbalistes chrétiens de la Renaissance, 1964), Frances Yates per l'ermetismo e il neoplatonismo del Rinascimento (Giordano Bruno and the Hermetic Tradition, 1964; The Occult Philosophy in the Elizabethan Age, 1979), Alexandre Koyré per la mistica e la teosofia tedesche (Mystiques, spirituels, alchimistes du XVIe siècle allemand, 1970), Charles Puech per lo gnosticismo e il manicheismo.


Tale fioritura di studi rese necessaria la creazione di una disciplina scientifica nuova, che si facesse carico di studiare l'esoterismo occidentale in quanto fenomeno storico-religioso a sé stante.


L'impulso alla costituzione di tale disciplina fu dato a Parigi, all'Ecole Pratique des Hautes Etudes, da François Secret, titolare fin dal 1964 della cattedra di “Storia dell’esoterismo cristiano”. A Secret successe nel 1979 Antoine Faivre, sotto la cui direzione la cattedra mutò nome, prendendo il titolo di “Storia delle correnti esoteriche e mistiche nell’Europa moderna e contemporanea”.
Nel 2002, con l’arrivo all’EPHE di Jean-Pierre Brach, il termine “mistiche” fu soppresso, e l’esoterismo divenne l’unico oggetto di studio della disciplina, i cui quadri concettuali portanti erano stati precedentemente definiti da Faivre in alcune importanti pubblicazioni. La fecondità di tale indagine scientifica è confermata dalla creazione di numerose cattedre in altri paesi, tra cui quella di Amsterdam (1999) e quella di Exeter in Inghilterra (2006).


Immagini relative a simboli esoterici