mercoledì 16 febbraio 2011

Aborto

cristianesimo
Per il cattolicesimo si tratta di una colpa gravissima, un "crimine abominevole" che comporta la scomunica automatica sia per la madre sia per chi lo procura, praticandolo o favorendolo.Dalla Chiesa ortodossa è considerato un grave peccato mortale ed è ammesso unicamente per salvare la vita della madre. E' invece ammesso, o perlomeno tollerato, da battisti, episcopali, luterani, presbiteriani, avventisti, metodisti.

ebraismo
Non esclude l'aborto nelle prime settimane di gravidanza (secondo il Talmud", raccolta delle tradzioni rabbiniche, l'embrione non ha vita propria fino al 40° giorno). Più in là, gli aborti terapeutici devono essere autorizzati caso per caso. In caso di pericolo di vita, l'ebraismo privilegia la salvezza della madre.Comunque la donna deve interpellare un'autorita rabbinica.

islamismo
Una famiglia numerosa rappresenta un obbligo morale, e quindi
l'aborto è, in generale, scoraggiato. E' tuttavia consentito entro il 120'
giorno: secondo il Corano lo spirito è dato all'embrione in quel preciso momento della gestazione. Prima di allora non viene riconosciuto all'embrione lo statuto di persona umana.

induismo
Non esiste un magistero unanime al riguardo, anche se in genere non viene condannato. Fra le centinala di correnti, alcune, grazie alle nuove tecnologie prenataliche consentono di stabilire il sesso del nascituro già dai primi mesi di gravidanza, sconsigliano interruzioni di gravidanza nel caso di figli maschi, secondo la religione,sono privilegiati rispetto alle femmine.

buddismo
L'aborto, considerato come un omicidio, è assolutamente vietato, e non è ammesso in alcuna circostanza, eccetto nel caso in cui sia a rischio la vita sia della madre sia del nascituro. Se è a rischio soltanto quella della madre, partorire il bambino è considerato un gesto che porterà a una più prospera e felice reincamazione. Per i buddisti tibetani, chi abortisce rinasce per 500 volte come un feto che verrà a sua volta abortito.
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Sorprendentemente, l’aborto non è mai menzionato nella Bibbia, nonostante il fatto che sia stato praticato lungo tutta la storia umana. Quindi il punto di vista dei cristiani evangelici pentecostali risulta essere quello di porre la propria fede incondizionata in Dio, Colui che è il datore della vita, riponendo sempre e comunque ogni cosa al suo volere, in quanto ciò che è "impossibile agli uomini è possibile a Dio"! Comunque sia si ritiene necessario esaminare caso per caso, cercando sempre di privilegiare la "VITA", qualora fosse possibile, sia della madre che del nascituro.
Alcuni passi biblici possono essere rilevanti. Questi versi e altri sono spesso citati come prova che un feto è realmente un essere umano e meriti la stessa protezione:
In quei giorni Maria, messasi in viaggio, si recò in fretta verso la regione montagnosa, in una città di Giuda. Entrò nella casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. Ed ecco che, appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, le balzò in seno il bambino. Elisabetta fu ricolma di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno.  Ma perché mi accade questo, che venga da me la madre del mio Signore? Ecco, infatti, che appena il suono del tuo saluto è giunto alle mie orecchie, il bambino m’è balzato in seno per la gioia. (Luca 1:39-44)

La Parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini: «Prima che io ti formassi nel grembo, ti ho conosciuto, e prima che tu uscissi dal seno, ti ho santificato; profeta per le genti ti ho costituito» .
(Geremia 1:4-5)
Le tue mani mi hanno formato e modellato, integro tutt’intorno; ora vorresti distruggermi? Ricordati, di grazia, che mi hai fatto di argilla, e mi fai ritornare in polvere! Non m’hai colato come latte e fatto coagulare come formaggio? Di pelle e di carne mi hai rivestito, di ossa e di nervi mi hai intessuto. (Giobbe 10:8-11)
Pubblicato da Legolas a 20:06

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