venerdì 11 febbraio 2011

Come è nato il mondo

COM'E' NATO IL MONDO?

Per le tre grandi religioni monoteistiche (Ebraismo, Cristianesimo, e Islam), Dio (che è infinito) ha creato l'universo (che è finito).
Il racconto biblico del Genesi (il primo libro della Bibbia) narra di come Dio diede origine al mondo in sei giorni, creando cielo e terra e separando la luce dalle tenebre (primo giorno), dividendo il cielo dal mare (secondo giorno), separando la terra - sulla quale fece crescere le specie vegetali - dalle acque (terzo giorno), creando il sole, la luna e le stelle (quarto giorno), dando vita a tutti gli uccelli e ai pesci (quinto giorno) e, il sesto giorno, facendo gli animali terrestri e gli esseri umani, questi ultimi creati a propria immagine e somiglianza affinché dominassero sulle altre sue creature.
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Secondo la Cristianità evangelica pentecostale Dio fù l'artefice di ben due creazioni:La prima creazione che vide come creature uniche gli Angeli e che furono peraltro protagonisti di una furiosa ribellione a causa della cupidigia del più potente e bello di essi: Lucifero!
In principio Dio creò il cielo e la terra. 
Che cosa definiamo per il nulla? Il vuoto, uno spazio inverso, un pensiero, un buco nero…ecc. Ogni tentativo di definizione non ci dà la certezza del vero significato o della sostanza del nulla.
Allora, se il nulla non ha fatto parte delle cose create da Dio, è certamente il mezzo che Dio usò per creare tutte le cose, per questo esso è nella mente di Dio, e quindi fa parte del tutto, esso è quindi un’identità reale.
Se nel principio Dio creò i cieli, ha certamente preso il nulla e su di esso ha esteso i cieli, ma badate, questi cieli non sono quelli che intendiamo, ma è lo spazio dell’universo nella posizione di buio o tenebre o cosmo, e dentro ha collocato la terra.
Ma come è possibile che Dio, che è Luce, abbia formato uno spazio di tenebre e dentro abbia posto, proprio la terra. Ma chi avrebbe illuminato la terra? “Lucifero”, l’avrebbe illuminata, principe celeste, supremo condottiero delle armate dell’Altissimo,posizionandosi nella cosidetta FASCIA DI VAN ALLEN e con il suo fuoco illuminava metà della terra e tutti gli angeli che operavano in essa. Passati milioni di anni, e in quel tempo, la sete di potere fece nascere nel cuore di Lucifero , l’egoismo, che lo spinse ad ordire un attentato all’Altissimo. Naturalmente a Dio non piacque questo atteggiamento, tale che dispose una severa punizione, nel rango della legge degli angeli, perciò notiamo in Genesi verso 1:2 “La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque”.
Questa dichiarazione è la terza della rivelazione divina. Le due che la precedono sono ugualmente concise e descrivono, con vivida chiarezza, la creazione e la catastrofe.
Questa frase magistrale viene a ridare speranza ed a ristabilire un ordine devastato dal caos e dal male, per ricordarci che l'ordine nel quale l'uomo può vivere, ha soltanto origini divine.
Nulla c'è detto del metodo della creazione originale, descritta nel verso 1 e nulla c'è detto del caos che si presenta al lettore come una terribile realtà.
Ma già dalle prime righe della Bibbia ci appare chiaramente che questa condizione di disordine non è finale. La terra è informe e vuota, ma non è abbandonata da Dio. Lo Spirito di Dio aleggiava (si muoveva) sulla superficie delle acque. Come una chioccia cova le sue uova in attesa che da esse sorga la vita, così lo Spirito Santo aleggiava sulla superficie delle acque. Gli elementi della creazione originale sono conservati, così da potere ricostruire quello che è divenuto caotico e disordinato.
Pubblicato da Legolas a 13:21
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Secondo la dottrina cristiana evangelica pentecostale(che non si discosta molto da quella cattolica in questa circostanza) il sesto giorno Dio creò gli animali prima e subito dopo l'uomo.
L'uomo venne creato con le seguenti caratteristiche:
  • Che domini sù tutto il resto della creazione
  • Che sia maschio e femmina
  • Che sia ad immagine e somiglianza di Dio
  • Che sia benedetto e fecondo
  • Che si alimenti di semi piante e frutti degli alberi.
Dio è come un vasaio, che impasta la polvere del deserto e crea una figura umana e poi la colloca in un'oasi nel deserto dove l'uomo può vivere in una condizione di armonia e di pace. Poi Dio viene alla sera a dialogare con l'uomo e l'uomo lavora ad abbellire il mondo e a custodirlo nella pace. Ma l'uomo non è solo intelligenza, lavoro, progresso, è anche fatto di sentimenti e ha bisogno di reciprocità. Questa può trovarla solo “nell'altro se stesso”, nella donna, dono di Dio, e grazie a essa l'uomo scoprirà l'amore.
L'uomo viene fatto simile a Dio, come Sua immagine e somiglianza sulla terra. Per sottolineare l'importanza e la diversità dell'uomo rispetto alle altre opere di creazione, vengono inseriti due particolari: il plurale nel soliloquio di Dio alla sua corte celeste e il riferimento ad un dialogo con gli esseri appena creati, che mette Dio in una relazione unica personale con l'uomo e la donna. Inoltre Il testo afferma che tutta l'opera della creazione è "buona"; invece della creazione dell'uomo e della donna si dice che è "molto buona", affermando in questa maniera la supremazia dell'essere umano su tutto il resto della creazione.
L'uomo secondo Genesi 2.7 è composto di due sostanze: Corpo e Anima.
Sempre nella Bibbia troviamo in I Tessalonicesi 5.23 ed Ebrei 4.12 che l'uomo e composto da tre elementi: Spirito-Anima-Corpo.
Uno studioso tale Scofield affermò: L'uomo essendo spirito può avere coscienza dell'esistenza di Dio ed avere comunione con Lui;essenso anima, ha coscienza di sè; essendo corpo ha, attraverso i suoi sensi, coscienza del mondo.
Il termine che viene usato per definire la creazione dell'uomo ad immagine e somiglianza di Dio secondo i Cristiani Evangelici Pentecostali vuol dire che a differenza delle altre creature la vita che anima l'uomo è una vera proiezione della personalità di Dio, il quale a differnza delle altre creature nell'uomo avendolo creato dalla polvere della terra soffiò nelle sue narici l'alito di vita (Genesi 2.7)mettendolo cosi nella condizione di conoscere, amare e servire Lui. L'uomo fra tutte le creature è quello che possiede la conoscenza del bene e del male, la ragione che lo pone al di sopra della natura  e lo rende capace di ragionare e trovare la causa della cose. L'uomo infine fù creato immortale e tale sarebbe rimasto sè non avesse disubbidito a Dio.
Pubblicato da Legolas a 19:52
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Per l' Induismo l'universo è eterno e il cosmo non è stato creato, né sparirà, ma attraversa fasi cicliche in cui esso si fa e si disfa. Dopo un periodo di espansione progressiva, che dura milioni di anni, l'universo (o l'Essere) si contrae per altri milioni di anni, fino a tornare a un Non-Essere che non è propriamente un Nulla, ma è Caos (o assenza di organizzazione). Dopodiché, da questo Non-Essere, che è un residuo di Essere virtuale o potenziale, si passa a un'altra fase di espansione, e dunque a un'altra fase ciclica dell'universo. È in questa concezione di universo infinito che vanno inquadrati i racconti vedici circa le origini del mondo. Nei Rigveda (X, 129), la domanda sulle origini dà luogo a una riflessione filosofica molto perplessa sul mistero della connessione tra l'essere e il non-essere.
In un altro inno vedico (Rigveda, X, 90) si narra di come il Purusa, un gigante dalle mille teste, dai mille occhi e dai mille piedi, fu sacrificato come offerta, e di come dalle sue parti ebbero origine tutte le cose.
Il motivo della creazione come smembramento di un essere enorme si ritrova anche in un racconto tradizionale cinese, secondo il quale tutto ha origine dal gigante Pangu, il primo essere vivente, che alla nascita si frappose come un pilastro tra il cielo e la terra per evitare che essi si riunissero. Alla sua morte, le diverse parti del suo corpo diedero origine ai fenomeni naturali e a tutte le forme di vita: il vento e le nuvole nacquero dal suo respiro, il tuono e i lampi dalla sua voce, il sole dal suo occhio sinistro, la luna dall'occhio destro, i punti cardinali e le montagne dagli arti e dal tronco, i fiumi dal suo sangue, le strade dalle sue vene, la terra dalla sua carne, le stelle dai capelli, i metalli e le pietre dalle ossa e dai denti, la rugiada dal suo sudore e gli esseri umani dai parassiti sul suo corpo.
L'azione creatrice può assumere diverse forme: talvolta essa è concepita come il gesto di modellare una sostanza primordiale. Così, gli indiani yakima raccontano di come il Grande Capo Lassù abbia creato le montagne con manciate di fango, e con lo stesso materiale abbia plasmato i primi esseri umani.
Per lo
Shintoismo l'origine del mondo (che coincide con l'origine del Giappone) si ebbe quando il dio Izanagi, con la sorella Izanami, mescolò con una lancia la massa informe della terra fino a farla coagulare: dalle gocce che si formarono sulla punta della lancia nacquero le principali isole giapponesi. Poi Izanagi e Izanami crearono le isole minori e le divinità della natura. Infine, Izanagi salì in cielo - affidando il dominio del cielo alla dea del sole Amaterasu, il dominio della notte al dio della luna Tsukiyomi e il dominio del mare al dio della tempesta Susanoo - mentre Izanami scese agli inferi.
In altre tradizioni, l'atto della Creazione coincide con l'azione di dare un nome alle cose, chiamandole all'esistenza.
Questo motivo si ritrova presso le Religioni tradizionali australiane, secondo le quali all'inizio tutte le forme di vita (gli "Antenati") giacevano nel sonno sotto la superficie terrestre, nascosti nelle loro buche di fango. Un giorno il sole uscì dalla sua buca e, riscaldando la terra, svegliò gli Antenati, i quali emersero dalle buche e cominciarono a camminare, cantando. Con le loro canzoni gli Antenati chiamarono tutte le cose alla vita, lasciando dietro di sé scie di musica che avvolsero il mondo in una rete di canto.
Secondo filosofi antichi, come
Platone, l'universo non è stato creato direttamente dalla divinità ma da un suo servo, il Demiurgo. Questa idea ha poi dato origine, durante i primi secoli del Cristianesimo, a spiegazioni (ritenute eretiche dalla Chiesa) come per esempio quella dei Neoplatonici e degli Gnostici: Dio è qualcosa di inaccessibile e inconoscibile, ma si è "emanato", e cioè si è trasformato via via negli stati inferiori dell'universo, da alcuni esseri spirituali come gli Angeli e altre divinità minori sino alla materia. Una di queste emanazioni intermedie è il Demiurgo, che ha costruito il mondo, ma lo ha costruito male. Questo spiegherebbe la presenza del male nel mondo. Il compito dell'uomo giusto è allora quello liberarsi dalla tirannia della materia (che in sè è cattiva) e ritornare all'assoluta purezza di Dio.
Ma non tutte le religioni hanno una cosmogonia. A volte la domanda degli inizi viene lasciata volutamente aperta: secondo il
Buddhismo, l'origine dell'universo (se esso sia finito o infinito) è una questione destinata a rimanere senza risposta. Così come un uomo ferito da una freccia inizialmente non ha bisogno di sapere chi l'ha tirata e com'è fatta l'arma che lo ha ferito, ma piuttosto di essere medicato e liberato dal dolore, così gli esseri umani hanno bisogno di una via che li liberi dalla sofferenza, e non di risposte a quesiti insolubili.


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